1969 – 1970 I corsi raddoppiano - Centro Culturale Jacopo Lombardini


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1969 – 1970 I corsi raddoppiano

All’inizio dell’autunno i corsi serali sono stati raddoppiati: il vecchio gruppo di allievi è entrato a far parte della “seconda”, e una nuova classe di allievi è stata aperta.
Questo fatto ha comportato anche il raddoppio dello spazio disponibile, e l’arredamento di tre nuove aule: a parte l’aumentato canone di affitto, questa operazione non è stata eccessivamente costosa, sia perché il gruppo ha fornito volontariamente buona parte del lavoro necessario, sia perché alcuni doni ci hanno alleggerito il programma di spesa. Tra questi doni, il più bello è stato quello fatto dal Convitto Ecumenico di Catanzaro, che ci ha inviato gratuitamente circa 500 volumi della sua biblioteca: enciclopedie, opere letterarie, altre opere di consultazione sono così venute ad arricchire sensibilmente la modesta attrezzatura didattica del nostro centro.
Per quanto riguarda l’arredamento vero e proprio, si è cercato di accentuare la funzionalità delle aule, in modo che esse possano essere utili tanto per il lavoro a gruppi, quanto per riunioni di tipo assembleare. Inoltre si è cercato di dotarle di un mobilio leggero e “allegro” (niente banchi né cattedre, ma solo tavoli e sedie), in modo da dare ad ogni incontro o lezione un carattere quanto più possibile familiare.

La “seconda” ha lavorato con regolarità, cercando di ovviare alle diversità di livello che sussistevano ancora tra i vari allievi: il fatto di avere dietro le spalle un anno di lavoro comune, delle amicizie cementate, delle crisi superate insieme e solidalmente, ha certo molto giovato a questa classe, pur non rendendo affatto superfluo l’intervento dei “professori” sia a livello di classe, sia a livello di contatti individuali.

Questo risultato è stato molto importante per l’economia generale del nostro lavoro, perché la “seconda” è in realtà la classe che conduce direttamente all’esame di licenza media (dato che il nostro programma è impostato su due e non su tre anni di corso).

Nel giugno scorso abbiamo visto così per la prima volta, e con una certa trepidazione, i nostri allievi affrontare l’esame di licenza media nelle scuole dello stato: ad eccezione di un giovane che aveva frequentato con grande irregolarità, tutti i nostri “allievi” sono stati promossi; qualcuno ha anche riportato la qualifica di “ottimo”, pur avendo impostato l’esame in modo non tradizionale.
La prima ha invece presentato problemi nuovi: da una parte un gruppo di allievi già dotati di una cultura generale relativamente buona, dall’altra parecchi giovani dotati di una preparazione inferiore a quella minima elementare. Il fatto, probabilmente dovuto alle caratteristiche sociologiche di Cinisello, ci ha costretti a rivedere in parte i nostri metodi di insegnamento: ad un certo punto, avendo scoperto che alcuni allievi non erano nemmeno in possesso della licenza elementare, abbiamo dovuto istituire un piccolo “corso elementare”, che ha complicato non poco il nostro lavoro, ma che era strettamente necessario per motivi legali: fino a 23 anni non ci si può presentare agli esami di terza media se non si è in possesso della licenza elementare.
Anche questo “corso elementare” si è concluso positivamente con un esame in una scuola pubblica.
A parte i problemi pratici il profilo diverso della “prima” rispetto alla “seconda” ci ha avvertiti della necessità di mantenere al nostro lavoro un carattere di estrema flessibilità.

Di fatto tutto ciò ha comportato un notevole aumento di fatica per l’insieme del nostro gruppo, che mantiene la sua tendenza a svolgere il suo lavoro in forma diretta e volontaria, e con notevole impegno di tempo e di energie: impegno che riguarda non solo l’attività scolastica vera e propria, ma anche il contatto diretto con gli “allievi”, nei nostri locali, nella sala comunitaria, e nelle loro abitazioni: contatto diretto che più d’una volta si è rivelato essenziale per il buon andamento del nostro lavoro e per il superamento delle difficoltà – talvolta gravi – che via via si presentano.


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