1985 – Alternanza degli insegnanti e cicli di lezioni - Centro Culturale Jacopo Lombardini


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1985 – Alternanza degli insegnanti e cicli di lezioni

A giugno un altro nutrito gruppo di allievi ha conseguito la licenza media dopo gli esami nelle scuole pubbliche. Mentre intorno agli anni ’79 – ’83 abbiamo avuto il maggior numero di iscrizioni nella ormai lunga storia della scuola, e di conseguenza problemi di quantità e di spazi, oggi i due gruppi di allievi si presentano abbastanza stabili – dai 20 ai 25 adulti e dai 10 ai 15 giovani ogni anno – ma il lavoro della scuola, didattico e di rapporti, richiede forse più preparazione e più motivazione da parte degli insegnanti.

Una ricerca in questa direzione è stata avviata nella classe giovani, da sempre il settore più difficile ma anche il più appassionante. Gruppi di insegnanti si alternano, ogni due mesi, nelle varie serate che non sono più divise in materie ma in attività coordinate in base agli obiettivi da raggiungere. Questi sono da un lato le fondamentali abilità linguistiche e logico-matematiche, dall’altro questioni forse più vaghe ma altrettanto decisive per questo tipo di ragazzi: la creatività, l’abitudine a lavorare in gruppo, il controllo del proprio corpo, i rapporti interpersonali … Nei due mesi in cui non sono a scuola, gli insegnanti si aggiornano e preparano in gruppo i materiali del ciclo successivo.

Come ogni esperimento, anche questo ha i suoi difetti; importante è comunque cercare strade nuove, che si sforzino di essere al passo con i cambiamenti e che si possano collegare con un lavoro più ampio a livello giovanile nella città.

Il leggero calo di iscritti ci ha permesso quest’autunno di formare una sola classe di adulti, con indubbi vantaggi nella coesione del gruppo e anche del coordinamento fra le materie. Anche qui vi è stato un mutamento significativo: il programma di storia, da anni centrato sugli ultimi anni di storia europea, sulle guerre e sulle rivoluzioni del nostro secolo, spazia quest’anno dalla preistoria all’informatica. L’obiettivo non è certo quello di aumentare le nozioni, quanto piuttosto di capire le ragioni dei grandi mutamenti nella storia dell’umanità, di fornire qualche strumento di interpretazione della così complessa realtà odierna. Anche qui il tempo ci dirà se abbiamo fatto bene.




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