1986 – Meno iscritti nella scuola - Centro Culturale Jacopo Lombardini


Grafici scuola popolare

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1986 – Meno iscritti nella scuola

La classe degli adulti

E’ probabile che il tempo dei mutamenti si avvicini anche in questo settore. Ci sembra giusto, intanto, registrare ufficialmente una tendenza che in passato abbiamo sempre previsto, cioè la lenta ma continua diminuzione degli iscritti nella classe adulti. Durante i 18 anni di questa scuola popolare che – è interessante ricordarlo – era stata avviata nel ’68 non come istituzione permanente ma per rispondere a una delle maggiori necessità di quel momento, quasi 600 persone di Cinisello l’hanno frequentata sostenendo dopo uno o due anni con successo l’esame di terza media in una scuola pubblica.

Osservando il grafico che si riferisce agli ultimi 8 anni, si nota inequivocabilmente un calo costante. Già dallo scorso anno abbiamo una sola classe degli adulti: questo è stato per certi versi positivo, oltre che per la qualità del lavoro e per i rapporti umani, anche per arginare gli abbandoni che si verificavano con un alto numero di iscritti. Succedeva infatti, negli anni precedenti, che di fronte a 50 – 60 iscritti a ottobre, soltanto 25 – 30 arrivavano all’esame. Nel 1986 invece abbiamo avuto 21 promossi a giugno con una partenza di 34 a ottobre.

Ma indubbiamente il numero di iscritti ha una soglia inferiore, sui 15 – 20, al di sotto della quale il funzionamento scricchiola e le stesse strutture e energie investite nella gestione dell’insegnamento appaiono sproporzionate. Sembra che questo livello minimo si stia avvicinando. E’ difficile individuarne le ragioni, visto che una recente indagine fatta in 6 comuni contigui al nostro, sulla base del censimento 1981, ha messo in luce che il tasso di persone tuttora prive di licenza media è ancora del 56%. Cinisello è probabilmente attestata su di una percentuale un po’ inferiore, ma il fatto che su 100 adulti abitanti in questa zona circa la metà sia tuttora priva di licenza media indurrebbe a ritenere ancora ampiamente valida una struttura come la nostra scuola popolare. Ma bisogna dire che questa carenza di titolo di studio appare meno legata di un tempo ad una progressione interna nel lavoro, mentre le trasformazioni avvenute nel mercato del lavoro, con l’aumento dei disoccupati, ma anche dei doppi lavori, di situazioni scarsamente definite in termini di orario, di iniziative di lavoro in proprio, ecc., rendono più difficile l’impegno di frequentare regolarmente un anno di scuola. Le donne poi che, nonostante le battaglie del femminismo, continuano ad avere sulle spalle oltre a lavori spesso pesanti e precari, la gestione della famiglia e dei figli, hanno da questo punto di vista delle difficoltà veramente grosse.

Il lavoro con i giovani

Più complesso e meno chiaro è il discorso sui giovani. Indubbiamente ne abbiamo pochi e richiedono ugualmente un grosso lavoro (gli insegnanti sono più numerosi degli allievi). A differenza degli adulti non si può affermare che anche per loro si vada ad un calo costante di iscrizioni, anche se i due anni di scuola finora previsti per i 15-18 enni non favoriscono la frequenza assidua. Anche per loro, comunque, la situazione esterna ha in parte modificato le motivazioni a frequentare il Lombardini.
Per ora seguitiamo il biennio progettato l’anno scorso: a giugno questi allievi sosterranno l’esame e per il prossimo ottobre dovremo decidere sul come continuare questo lavoro, che, sia pure per pochi, incide a volte profondamente.



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