1989 – La geografia è più importante della storia - Centro Culturale Jacopo Lombardini


Grafici scuola popolare

allievi_1968_1982_tn.jpg

Menu


1989 – La geografia è più importante della storia

Se prendiamo in esame gli ultimi dieci anni (vedi il grafico) risulta evidente il progressivo e costante calo numerico degli allievi iscritti ai corsi serali organizzati al Lombardini. Nel mese di giugno di quest’anno, altri 14 di loro sono stati presentati agli esami (su 23 che si erano iscritti ad ottobre) ed attualmente abbiamo una quindicina di frequentanti con 29 iscrizioni effettuate all’inizio dell’anno scolastico. Si tratta di dati che avevamo previsto e, come abbiamo già avuto modo di notare negli ultimi anni, la nostra scuola, pur essendo anche oggi una attività importante del Centro, che svolge un ruolo assai apprezzato in città (si pensi che nel corso della sua esistenza circa 1500 cittadini l’hanno frequentata e oltre 750 hanno ottenuto la licenza media) ha in parte cessato di essere la spina dorsale del Lombardini e ci sono molte incertezze sul suo futuro.

In realtà, se si esaminano le statistiche, si nota che in Italia la percentuale di popolazione tuttora non in possesso di licenza media è ancora piuttosto elevato. Ma, rispetto agli anni ’70, è sostanzialmente mutato il valore di tale titolo di studio rispetto alla qualificazione lavorativa. Del resto i corsi delle 150 ore vivono la stessa parabola o involuzione, purtroppo nel disinteresse sindacale e in assenza di iniziative didattiche interessanti. Sono ormai lontanissimi i tempi in cui, in relazione alle conquiste operaie sul diritto allo studio, si pensava ad una reciproca feconda interazione tra mondo del lavoro e mondo della scuola. L’età dei corsisti si è notevolmente abbassata e la gran parte degli iscritti vede nei corsi serali un canale di ‘recupero’ relativamente accessibile per rimediare alla ‘selezione’ avvenuta nella scuola dell’obbligo dove, in realtà, alcune bocciature appaiono inevitabili e il grosso problema resta l’incapacità di attivare forme di recupero e di insegnamento individualizzato da affiancare efficacemente alle valutazioni.

Tutto ciò ha avuto delle ripercussioni anche sugli insegnanti e sulla loro ‘voglia’ di far scuola in modo interessante: ciononostante questo gruppo di collaboratori, piuttosto assottigliato, si sforza di svolgere al meglio un intervento didattico, formativo ed umano, senza smettere di provare, innovare contenuti e metodi. A questo proposito, nel 1989, la geografia ha avuto un deciso rilancio nella nostra scuola (mentre negli anni ’70 era la storia a far la parte del leone); una geografia diversa dall’arida nozionistica ma intesa invece come comprensione dei problemi mondiali di oggi, dei grandi contrasti ambientali, dei drammatici squilibri di risorse e dei conflitti politici fra ricchi e poveri. Indubbiamente gli stimoli di questi tempi su pace, giustizia, integrità del creato, razzismo ed immigrazione, Nord e Sud, si sono riversati anche nella scuola: è giusto ed è certamente più vicino alla sensibilità di insegnanti e allievi di quanto non lo sia più la Resistenza o la Rivoluzione d’ottobre.



 Versione stampabile

Fotografie


Argomenti correlati


Servizi di Google

googlesvcs from Data Management & Warehousing, the Data Warehousing knowledgebase and consultancy



All site content © www.jlombardini.org

This Site is powered by phpWebSite © The Web Technology Group, Appalachian State University
phpWebSite is licensed under the GNU LGPL