Nel 1966 la Tavola Valdese, organo di governo delle Chiese Valdesi in Italia, decide di inviare un giovane pastore quarantenne con la sua famiglia a Cinisello per sperimentare un lavoro di solidarietà e di testimonianza in una periferia industriale dell’area milanese. Cinisello all’epoca era considerato, insieme a Cologno Monzese, un’area ad alta percentuale di operai, immigrati dal Veneto e dal meridione, che gravitavano su Milano per ragioni di lavoro: erano considerate il dormitorio degli operai. Il mandato che la Tavola dà al pastore è molto ampio: iniziative sociali in vista di una testimonianza evangelica (
vedi articolo di Donatella Gay Rochat).
Come sia iniziato e proseguito il lavoro è ampiamente documentato in altre parti di questo sito e non staremo qui a ripeterci.
I rapporti con le chiese locali sono condotti esclusivamente su basi individuali: molti giovani delle chiese milanesi Battiste, Metodista e Valdese partecipano alle attività del Lombardini, e viceversa alcuni membri della comune e il pastore in primo luogo partecipano attivamente alle attività delle chiese di riferimento; ma fra Lombardini e chiese non c’è alcuna relazione istituzionale proprio nel senso che il Lombardini non deve rispondere del suo operato a nessuna di esse.
Il Lombardini per contro riferisce ampiamente del suo operato a tutti coloro che ne sono venuti in contatto e che lo sostengono sia finanziariamente che, soprattutto, con apporti di idee e disponibilità di lavoro; le
relazioni annue riportate nella sezione documenti lo dimostrano.
Nel 1977, mettendo insieme risorse dei membri della comune e doni di amici italiani e stranieri il Lombardini ha potuto acquistare i locali in cui vivevano i membri della comune e quelli in cui venivano svolte le attività: la scuola e i locali comuni al IV piano. Tutti gli appartamenti acquistati sono stati intestati alla Tavola Valdese.
Nel 1978, finalmente, i rapporti tra il Centro Lombardini, ormai bene avviato nelle sue attività, e le istituzioni della Chiesa Valdese vengono regolamentati da uno
statuto che mette in relazione il Centro con la Conferenza del secondo distretto delle Chiese Valdesi e Metodiste, alla quale il Centro dovrà rispondere annualmente; dall’art. 8 dello Statuto ricaviamo che
il Centro opera nell’ambito dell’ordinamento valdese. Il patrimonio immobiliare in uso al Centro è di proprietà della Tavola Valdese … La sovrintendenza sulla gestione ordinaria del Centro compete alla Commissione Distrettuale.
Nello stesso statuto viene stabilito che
la Tavola Valdese assicura gratuitamente al Centro un servizio pastorale. Il gruppo comunitario mette gratuitamente a disposizione nel patrimonio immobiliare in uso al Centro, locali adeguati per l’abitazione del pastore e della sua famiglia.
E infatti per molti anni si sono susseguiti al Lombardini diversi pastori che hanno offerto il loro servizio per l’andamento del Centro.
Nel 1994 sarà
la Conferenza Distrettuale a prendersi carico della difficile situazione in cui si trova il Lombardini e ne seguirà gli sviluppi per tutto il periodo successivo.
Anche con il nuovo
statuto del 1999 i rapporti tra il Lombardini e la chiesa valdese si situano al livello di Conferenza Distrettuale. Sarà infatti la CD del 2004 a stabilire la
chiusura dell’esperienza del Lombardini.