Già dopo il primo anno di vita la ‘comune’ decide di avere delle assemblee settimanali, dedicate prevalentemente a decisioni contingenti, che hanno da subito una peculiare fisionomia: si aprono tutte con un breve culto a cui a volte segue una discussione.
Durante l’inverno ‘72-’73 nelle attività del Lombardini cresce in modo considerevole l’apporto di ‘cattolici critici’. La partecipazione di questi fratelli ha avuto due conseguenze: da una parte a riceverne benefici è tutto il lavoro del Lombardini per gli apporti di passione, impegno e creatività; d’altra parte i legami col mondo evangelico italiano si rinsaldano con la creazione del gruppo FGEI (Federazione Giovanile Evangelica Italiana) di Cinisello, costituito da trenta membri, quasi tutti protestanti.
Con la costituzione di questo gruppo incomincia anche l’organizzazione di momenti di riflessione strutturata su testi biblici che abbiano dirette incidenze nella prassi quotidiana e che pongano in modo tagliente il rapporto personale con Dio. Uno dei testi studiati in questi periodi è stato l’evangelo di Marco nella proposta di commento del libro di Fernando Belo, “Una lettura politica del Vangelo”. Questa esperienza ha però portato a conclusioni critiche: dei credenti quotidianamente impegnati nel mondo del lavoro, nella realtà politica, nel dibattito culturale, hanno bisogno anche di una lettura biblica condotta mediante i classici strumenti scientifici; si è perciò passati allo studio sistematico dei primi libri del Vecchio Testamento, con l’ausilio di periodiche introduzioni storico-critiche.
Il gruppo ha anche organizzato i culti di Natale che ogni anno hanno visto una larga partecipazione di amici, insegnanti della scuola, membri delle chiese evangeliche di Milano.
E’ sempre stato chiaro che al Lombardini non si dovesse formare una nuova ‘chiesa’ ma che tutti, evangelici e cattolici, utilizzassero questi momenti di riflessione come indispensabile raffronto tra l’azione e la Parola, mantenendo nel contempo i propri legami con le rispettive chiese di provenienza.
Nasce in questi periodi anche un’iniziativa di studio biblico condotta fuori dai locali del Lombardini, nell’aula sindacale di una grande azienda, organizzata da due membri della comune e condotta dal pastore. Il gruppo – una ventina di persone – ha studiato sistematicamente la I Corinzi e una serie di testi evangelici che affrontino il problema di cosa vuol dire oggi ‘seguire Gesù’.
Gli argomenti successivi sono stati: la teologia della liberazione, i ministeri, la risurrezione, l’amore del prossimo. Man mano che il percorso si sviluppava è anche cresciuto il numero di persone che frequentavano per cui a un certo punto si è dovuto cambiare sede trovando un locale più capiente. Oltre al pastore si sono avvicendati alla conduzione teologi cattolici e laici impegnati.
Questo gruppo termina i suoi incontri nel corso del 1979; i suoi componenti confluiscono in parte nel gruppo del Lombardini e in parte in altre esperienze ecclesiali cattoliche.
Al Lombardini invece il gruppo biblico prosegue gli incontri proponendo prevalentemente studi di approfondimento di temi che investono la persona nella sua vita concreta: il peccato, il ravvedimento, la responsabilità individuale e collettiva, la chiamata, i cristiani e la pace, ecc., e di conoscenza dei testi biblici: dopo l’Antico Testamento, l’epistola ai Galati, le beatitudini, gli Atti degli apostoli, ecc.
Certamente questo taglio degli studi non risponde ad altri aspetti pur sentiti dai partecipanti: quello della preghiera, del canto, dell’adorazione, che in realtà trovano uno spazio adeguato durante i frequentatissimi culti di Natale.
Una buona partecipazione (anche trenta persone) ha avuto un ciclo svolto nel 1983 che è stato dedicato al confronto sui rapporti interpersonali; si è trattato di un approccio particolare: discutere quei temi ‘religiosi’ con cui tutti, credenti o meno, fanno prima o poi i conti. Il gruppo biblico si è perciò trasformato da incontro di credenti per i credenti, in una ‘piazza’ in cui credenti e non credenti si confrontano su temi ‘religiosi’.
Dal 1987 e per alcuni anni non c’è stata una presenza pastorale fissa che guidasse il gruppo; si è provveduto con le forze interne anche sostenute in momenti specifici da pastori o teologi/e venuti da fuori. Ne è esempio un altro riuscito ciclo, nel 1989, intitolato ‘quando le donne leggono la Bibbia’ che ha aiutato a capire non tanto se la Bibbia sia un testo di ‘liberazione’ o ‘oppressione’ delle donne, ma quali rilevanti differenze di interpretazione scaturiscono e interessano sia gli uomini che le donne.
Altro filone di iniziative sono le giornate comunitarie al parco di Monza insieme agli evangelici della cintura a nord di Milano, con culto, canti, predicazione, e una gustosa grigliata da condividere.
Dal 1992 gli incontri del gruppo vengono spostati nelle abitazioni degli evangelici dell’area nord Milano, così da permettere a un maggior numero di persone di partecipare; questo ha fatto nascere un miglior legame tra gli evangelici residenti al Lombardini e quelli della ‘città’, legame che nel tempo ha permesso una ‘fusione’ tra il gruppo del Lombardini e il gruppo di zona organizzato dalla chiesa valdese di Milano.
Alla fine degli anni ’90 si sono sperimentati dei culti regolari, aperti alla popolazione, nei locali della scuola opportunamente attrezzati: è stata una esperienza interessante ma sono mancate le forze organizzative per poterla rendere continuativa nel tempo.
Attualmente un gruppo composto da ex lombardiniani, membri delle chiese valdese, metodista e battiste dell’area nord Milano si incontrano periodicamente, con cadenze mensili, nei locali della ex scuola popolare o presso le famiglie. A Natale si svolge un partecipato culto in questi locali.
Per una più precisa e dettagliata conoscenza della vita di questo gruppo si consiglia di leggere le relazioni annue.