1968 – 1969 Apertura della scuola Jacopo Lombardini
I corsi serali sono stati impostati in base al programma presentato un anno fa: dato che il programma era assai elaborato, si trattava semplicemente di metterlo alla prova, lavorando sodo e tenendo gli occhi aperti.
Alla prova dei fatti si è riscontrato:
- che questa “scuola” rispondeva alle esigenze effettive, sia a causa dell’immigrazione di giovani operai non istruiti, sia a causa dello stato delle scuole locali, che pur godendo di amplissimo appoggio da parte del municipio, non possono ancora risolvere il problema di una adeguata cultura di massa (31% di bocciati in prima media, classi in cui coesistono ragazzi di undici e 15 anni, ecc.). Perciò la pubblicità della nostra scuola, organizzata con molta cura da un membro della comunità, ha dato i suoi risultati, interessando un buon numero di giovani e soprattutto di giovanissimi: l’età media dei nostri “allievi” è di diciassette anni.
- che una impostazione di lavoro come la nostra (scuola non autoritaria, con contenuti nuovi) era rischiosa, ma possibile: partiti con una classe sovraffollata, abbiamo poi perso una parte degli allievi più riottosi, e anche di quelli più conformisti; quelli che sono rimasti hanno dimostrato un attaccamento notevole a questo tipo di studio: in un suburbio deprimente, in cui i consueti valori etici sono crollati a favore d’una passività frustrata e di diffuse aspirazioni edonistiche, venire a studiare 6 sere su 7 significa qualcosa, cioè una scelta.
Rimaneva comunque il problema di conciliare le esigenze della spontaneità con quelle dell’efficacia: il fattore che ci ha permesso di tentare questa conciliazione è stato il regime di assemblee: riunita quasi una volta al mese, l’assemblea degli allievi ha preso diverse decisioni importanti (autodisciplina, durata del corso, estensione delle ore di lezione, ecc.).
Tra gli allievi e i “professori” si è stabilita (per quanto attualmente è possibile) un rapporto di parità: ci si dà reciprocamente del “tu”, c’è piena libertà di espressione, al termine dell’anno c’è stato un giudizio reciproco sul rendimento scolastico realizzato durante l’anno
I programmi sono stati impostati approfittando della libertà concessa dalle direttive ministeriali, e tenendo conto degli altri esperimenti analoghi al nostro, che siamo andati scoprendo nel corso dell’anno.
Rimane stabilito che la nostra non si configura come una scuola privata: non dà titoli, ma prepara al conseguimento di questi titoli presso le scuole statali.