1980 – Coinvolgimento e partecipazione democratica
Scuola di formazione democratica
Proprio su questo abbiamo riflettuto nell’assemblea di aprile della scuola, constatando, insieme ai mutamenti di Cinisello, anche una trasformazione nella composizione sociale e nelle aspettative degli allievi.
Qualche dato in proposito: nell’ottobre del ’79 abbiamo ricevuto 58 iscrizioni (per la classe adulti) di persone con età media di 32 anni. Il 45% sono operai, il 28% casalinghe e il resto lavora in altri settori (commessi, autisti, artigiani).
Rispetto agli anni precedenti è aumentata l’esigenza di formazione e di approfondimento culturale, più che quella del dibattito politico; c’è la necessità – e non certo solo per le casalinghe che decidono di frequentare un anno di scuola serale – di creare un’abitudine al coinvolgimento, alla discussione proprio perché da parte degli allievi non c’è soltanto l’obiettivo di conseguire la licenza media, ma la voglia di avere momenti diversi da quelli in casa, di conoscere altre persone, di ritrovarsi a scuola, di fare delle cose insieme.
Le possibilità del Lombardini in questo senso, con la scuola, ma anche con la comune, il circolo, le gite, le feste sono dunque da potenziare. Ma assieme al coinvolgimento è importante una scuola di formazione democratica, legata cioè alla realtà cittadina in cui opera (senza per questo dimenticare la fabbrica, che resta il luogo di vita più diffuso). E’ probabile infatti che per migliorare la “qualità della vita” a Cinisello servano fantasia e coraggio: ma è certo che la partecipazione collettiva si costruisce prima di tutto sull'informazione e sulla formazione, nella lotta contro la divisione tra chi “sa” e chi “non sa” (leggere, parlare, scrivere): in questa direzione si è mossa la nostra “programmazione” scolastica.
Il rapporto con gli allievi
Ottimi sono stati i risultati degli adulti agli esami: 49 promossi su 50 presentati.
Più incerto appare il futuro anche su questo versante perché, paradossalmente, la scuola pubblica tende a vanificare tutta una serie di conquiste realizzate dai lavoratori negli anni scorsi, come la possibilità di avere commissioni esaminatrici apposite per gli iscritti delle scuole popolari. Fra queste scuole, di Milano e provincia – una quindicina circa – è comunque ripartito un collegamento, non solo in vista degli esami, ma per rilanciare il lavoro svolto dalle scuole popolari, che, come è noto, è gratuito: come Lombardini stiamo seguendo questo collegamento.
All’inizio dello scorso anno, la decisione di far frequentare due anni alla classe dei ragazzi fra i 15 e i 18 anni – anziché uno come gli adulti – appariva, in un certo senso una scommessa. Hanno avuto ragione gli insegnanti dei giovani, i quali ripetutamente chiedono “più spazio” nel Lombardini per questo settore e che, fra l’altro, dedicano parecchio tempo alla scuola, dato che “fare lezione” a questi ragazzi è certamente più difficile che ai trentenni!
Il primo ottobre di quest’anno tutti e sedici gli allievi sono tornati a scuola, anzi erano già su alla comune parecchio prima! La decisione di “stare insieme un anno in più” era dunque valida: il programma di quest’anno è pensato maggiormente in vista degli esami (scienze al posto di ‘libere attività’, un po’ di inglese e un po’ meno di palestra) ma comunque i rapporti stabiliti con questi ragazzi non sono soltanto di tipo scolastico.
Certo, come si è accennato altre volte, i problemi per questa fascia di età a Cinisello sono grossi. E’ difficile pensare a luoghi e modi di aggregazione che siano significativi e al tempo stesso non imposti: e anche al Lombardini è più facile che ci vengano delle idee per le “attività culturali” degli adulti che delle proposte per i giovani. D’altra parte, in un momento in cui numerose scuole popolari tendono ad escludere i giovani dai loro iscritti, è importante che manteniamo un’apertura nei loro confronti: la comune, le gite, altre cose simili sono probabilmente una possibilità, per loro e per noi, di dare continuità ai rapporti di amicizia che si creano nella scuola.