1990 – La scuola si apre agli immigrati

Con una certa emozione abbiamo portato in tipografia il manifesto che da sempre affiggiamo, in settembre, per le strade di Cinisello per annunciare le iscrizioni ai nostri corsi serali, La grafica del manifesto, i suoi colori, sono gli stessi del 1968: un fatto che gli esperti di pubblicità indubbiamente criticherebbero, ma che per noi è un dato quasi affettivo. Ma quest’anno, con una certa emozione appunto, abbiamo aggiunto, sotto il consueto titolo corsi serali gratuiti, il sottotitolo per italiani e stranieri.



Così si è materializzata la decisione presa nella nostra assemblea di giugno di istituire un corso di italiano per cittadini ‘extracomunitari’, come si dice con un brutto termine.

In totale, fra Lombardini e ufficio comunale sono state raccolte una ottantina di iscrizioni, segno indubitabile che questa è una necessità fortemente sentita. Una trentina di allievi sono stati inviati, inoltre, ai corsi delle 150 ore che funzionano di pomeriggio e di sera. Una ventina di immigrati con scarsa conoscenza dell’italiano frequentano un corso organizzato dalla parrocchia S. Ambrogio. Una quarantina sono restati suddivisi in due classi presso il nostro Centro dopo due serate di prove d’ingresso destinate a tutti gli iscritti.

In settembre il gruppo degli insegnanti (2 della comune e 7 di Cinisello o città vicine) si è preparato sulla base di testi, esperienze già realizzate altrove e si è lanciato con entusiasmo in questa impresa.

Naturalmente la frequenza a scuola è assai variabile. Appena qualcuno trova un lavoro, quella diventa ovviamente la priorità. Così alcuni hanno dovuto abbandonare, però altri si iscrivono, ma è ancora presto per fare bilanci e previsioni per il futuro.


Tratto dalla relazione annua 1990